Il caso di un incidente aereo di una compagnia del gruppo Lufthansa consente di comprendere quanto sia importante la sicurezza e la salute del personale per evitare perdite umane e danni reputazionali

La sicurezza sul posto di lavoro è un tema delicato. Ogni azienda, in qualsiasi settore, deve garantire ai lavoratori un luogo di lavoro sicuro, cercando di ridurre al minimo l’esposizione a rischi collegati a incidenti, infortuni o malattie professionali. L’obiettivo delle normative è quello di definire misure preventive e procedure chiare da adottare nei luoghi di lavoro per renderli più sicuri. Le persone che svolgono le proprie mansioni in contesti lavorativi ostili possono infatti sviluppare particolari patologie, spesso invalidanti o, in casi estremi, possono essere a rischio della propria vita attraverso, ad esempio, l’esposizione a sostanze cancerogene o a macchinari non a norma.

INCIDENTE AEREO DEL MAGGIO 2015

Un tragico fatto del 2015 consente di valutare gli impatti sull’azienda, oltre che il lungo elenco di vite spezzate, derivanti dalla mancata sicurezza e salute sul luogo di lavoro. Si tratta dell’incidente aereo accaduto nel maggio 2015, in occasione del volo 4U9525 della GermanWings (rinominata Eurowings, e sussidiaria della compagnia tedesca Lufthansa). L’aereo Airbus A320, in viaggio da Barcellona, in Spagna, a Dusseldorf, in Germania, si è schiantato nel sud della Francia facendo perdere la vita a tutte le 150 persone a bordo.

LE INDAGINI SI SONO CONCENTRATE SUL COPILOTA

In base ai dati recuperati sul luogo dell’incidente, le indagini si sono concentrate su presunti atti deliberati da parte del copilota del volo per far schiantare l’aereo. Le autorità aeronautiche hanno dichiarato che GermanWings potrebbe affrontare gravi responsabilità se si dimostrasse che l’incidente mortale sia stato causato da negligenza o illecito da parte dei suoi dipendenti. Tuttavia, le rigide leggi sulla privacy in vigore in Germania hanno impedito ai pubblici ministeri di conoscere le condizioni psicologiche del copilota conosciute solo dagli psichiatri che aveva consultato.

IL COPILOTA ACCUSATO DI AVER CAUSATO INTENZIONALMENTE L’INCIDENTE

L’Agenzia europea per la sicurezza aerea ha avanzato proposte di modifica al regolamento relativo alla salute mentale dei piloti, in attesa dell’approvazione della Commissione Europea. Lufthansa, nel frattempo, ha stanziato 300 milioni di dollari per coprire i danni derivanti dall’incidente, comprese le richieste di risarcimento da parte dei passeggeri. Dopo aver condotto le indagini, i pubblici ministeri hanno concluso nel marzo 2016 che il copilota ha causato intenzionalmente l’incidente.

UN TRIBUNALE DI ESSEN (GERMANIA) HA RESPINTO LA CAUSA

Nel marzo 2017, un tribunale federale dell’Arizona ha respinto la causa intentata dalle famiglie di 80 vittime e ha stabilito che il procedimento dovrebbe essere discusso in un tribunale tedesco. A quel punto le famiglie hanno intentato una causa in Germania nel maggio 2017 chiedendo un risarcimento di circa 3 milioni di euro (circa 3,3 milioni di dollari). Nel luglio 2020, un tribunale di Essen in Germania, ha respinto la causa, affermando che Lufthansa non era responsabile per la visita medica del pilota. L’Alta Corte Regionale di Hamm (Germania) ha sancito l’archiviazione del tribunale di grado inferiore nel Settembre 2021 dopo che le famiglie hanno presentato ricorso.

Andamento del titolo Lufthansa
Fonte: Bloomberg, 31.12.2018 – 31.12.2021